sabato 30 aprile 2011

6 Gennaio 1997


Oggi è l’Epifania. E’ una giornata uggiosa, non ho voglia di fare nulla, solo i ricordi della mia infanzia mi fanno compagnia.
La Befana è il giorno più atteso dell’anno: letterine imploranti tante belle cose venivano messe sulla finestra con un bicchiere di vino e un po’ di fieno per l’asinello.
Ma ecco quella notte un gran dolore! Sento un rumore in cucina, scalza scendo le scale e cosa vedo? La mamma stava preparando la calza: cercava di infilare un golfino azzurro e lo zio Cesare stava preparando al forno i “ vecchioni “di pasta dolce.
Non potrò mai dimenticare quella scena! Chissà quanta fatica per trovare un chilo di farina! Era il 1940, anno di guerra e di stenti. Piano piano senza farmi sentire sono corsa in camera mia sotto le coperte a piangere sulla mia prima delusione della vita, sulle mie prime amarezze.
La mattina seguente ho fatto gran festa come se nulla fosse accaduto, ma la mia spensierata fanciullezza era finita e la realtà era dolorosa.
Ho sempre conservato i bottoncini del mio golfino come ricordo: rappresentavano Biancaneve e i Sette Nani.
N.

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