martedì 7 maggio 2013

LA NEVE




“La neve, la neve !!” Le grida di gioia si incrociano da una casa all’altra di via Coletti a Treviso. La felicità è alle stelle per grandi e piccini. Per prima cosa sto inginocchiata su di una sedia davanti alla finestra. Che spettacolo ! I fiocchi si depositano piano piano sul mio giardino ingoiando ogni colore. Comincio a sentire i primi brividi, anche se la casa è riscaldata dal termosifone a carbone che pochi possono permettersi. Ma ecco che mi viene in mente Fortunello, il mio bambolotto, il mio unico compagno di giochi. “Dove sei, dove sei Fortunello?”. Ecco, lo copro, lo riscaldo, gli faccio una casetta per protezione usando le coperte per lo stiro e così lo tengo caldo per tutto il giorno. Che cosa potevo desiderare di più? Sono felice e aspetto con ansia l’arrivo di mia madre che, insegnante fuori città, a fatica rientrava nel buio del pomeriggio con tutta quella neve.
N.A.

giovedì 18 aprile 2013

Jean Fanté

Treviso 1936. Drinn! Drinn! Il CAMPANELLO. Chi sarà ?
Un signore a mo’ di botte su cui troneggiava un volto rubicondo ed ancor di più un naso a peperone. Chiede della mamma. Io, con un certo garbo, lo faccio entrare, lo invito a sedere e comincio ad intrattenerlo poiché la mamma era impegnata.
La conversazione continua con gran divertimento del signore. Ad un certo punto la mia curiosità esplode:” Spiegami un po’ , perché hai quel naso cosi grosso e rosso?” . Il signore cerca una risposta ,balbetta nell’imbarazzo che si é venuto a creare. Ma ecco i passi di mia madre. “non dirlo alla mamma, sai!. E poi tutta composta mi metto a sedere come se nulla fosse . Era Jean Fantè il professore di francese di mia madre. Baci, abbracci e qualche lacrimuccia di commozione.. Prima di congedarsi, il professore mi dà una occhiata di intesa ed esclama: “Lei ha rivolgendosi a mia madre proprio una bambina simpatica, complimenti!”.
N.A.